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Recensione di Zombie Mutation di Giorgio Borroni

2024-01-24 00:12

Massimo Junior D'Auria

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La recensione di Zombie Mutation di Giorgio Borroni

La recensione del romanzo breve "Zombie Mutation" di Giorgio Borroni edito da Delos Digital.

La recensione del romanzo breve Zombie Mutation di Giorgio Borroni

Ho pensato che alcune delle recensioni che faccio sui social, troveranno spazio anche su questo blog. Questa è quella di un romanzo breve a tema zombie che ho avuto modo di leggere un po’ di tempo fa.

Titolo: Zombie Mutation
Autore: Giorgio Borroni 
Editore: Delos Digital 
Collana: The Tube Exposed

Prezzo: 2,99€ - ebook
Kindle Unlimited: no

La quarta di copertina

 

Il virus che trasforma gli uomini in morti viventi ha avuto il sopravvento. Una setta di fanatici religiosi, gli Opliti di Cristo, ha preso il potere e tiene in pugno le istituzioni facendo rivivere una sorta di Medioevo. Nelle campagne del Distretto Sud, Brian Crane, un vecchio bonificatore sulla via del tramonto, deve vedersela con l’ennesimo focolaio e, come se non bastasse, deve istruire un novellino, Jedediah Braddock, fresco di caserma ma totalmente inesperto.

 

Su uno sfondo post apocalittico e rurale, Zombie Mutation narra la giornata tipo di un cacciatore di zombie che dovrà vedersela con la gretta superstizione dei colleghi, una situazione fuori controllo e si troverà costretto a porre tutta la sua fiducia sulla giovane recluta, se vorrà completare la missione.

 

Con una prefazione di Pietro Gandolfi


La mia recensione del romanzo breve


Ho preso questo libro perché ho avuto modo di apprezzare l’autore in altre opere, una su tutti “Il vuoto dentro” che ho scelto di pubblicare nella collana che co-curavo, Ater.

Credo che la scrittura di Giorgio Borroni meriti davvero di essere letta, si tratta, infatti, di una voce che è sempre più identificabile e anche questo Zombie Mutation nella sua brevità lo dimostra.

Eppure nonostante questa riconoscibilità di fondo, non si può dire che tutti i personaggi siano uguali o parlino nello stesso modo, in questa storia, per esempio, il POV è sia su Brian Crane sia su Jedediah Braddock ed è sempre piuttosto facile individuare su chi sia il fulcro dell’azione, data la diversità dei personaggi.

 

Quello di Giorgio Borroni è uno stile poi che davvero sa prendersi i suoi tempi, se è incalzante è perché la storia lo richiede, così come se il ritmo è più blando è perché ce ne è bisogno. 

Dunque c’è una padronanza del mezzo che ti porta a voltare pagina con una certa voracità, trattandosi di un romanzo breve ti assicuro che lo leggerai in pochissimo, perché non calerà mai la tensione e non ci saranno giri a vuoto che ti possano far desistere.


Lo dimostrano anche le scene d’azione che sono descritte in maniera perfetta, è chiaro che l’autore abbia bene in mente ciò che va a mostrare e questo è sicuramente un elemento molto positivo per me, credo che la cura in un certo tipo d’azione debba essere massima, perché altrimenti si rischia di spazientire il lettore o farlo sentire confuso, non credo sia possibile che succeda leggendo questo romanzo breve.

 

Le atmosfere della storia sono quelle di un’America rurale che conosciamo grazie alla narrativa e a tantissimi film, eppure non per questo poco originale, anzi. Infatti, c’è la presenza di alcuni elementi che fanno comprendere quanto l’autore conosca l’ambientazione che ha utilizzato, per ricollegarmi a un tema che ho molto a cuore, quello di scrivere con consapevolezza.

 

Un plauso va anche a elementi di retrostoria, come gli opliti di Cristo, questa setta pure non comparendo direttamente (se non con qualche personaggio) fa sentire tutto il suo peso opprimente anche nei più piccoli dettagli e credo sia davvero complesso far capire il peso di un elemento da background senza cadere negli spiegoni (o infodump) classici della letteratura di genere (e non solo), eppure Giorgio Borroni ci riesce dando delle pennellate sapienti che permettono di comprendere la situazione senza appesantire la narrazione.

 

Mi trovo a concordare quindi anche con il prefatore, Pietro Gandolfi, perché sì il lettore non viene tediato da informazioni, ma le scopre in azione e mi sento di assentire anche sul discorso dell’intrattenimento, perché il romanzo ne è un portatore purissimo. Attinge anche alcune tematiche dai buddy movie, per esempio l’uso di protagonisti profondamente diversi ma per certi versi complementari che ha trovato il proprio picco in film come Arma Letale.

Sì, si può dire che Brian Crane e Jedediah Braddock siano proprio così, pur nella brevità della storia. Non disturba neanche il fatto che ovviamente siano strutturati in un determinato modo, con la disillusione di Crane che sbatte violentemente contro l’idealismo di Jedediah.

 

Del resto i personaggi sono indubbiamente un punto forte della storia perché non abbiamo problemi nel capire le loro motivazioni procedendo con la lettura, Giorgio Borroni inserisce piano piano degli elementi che permettono di comprenderli appieno e dunque il lettore medio ha interesse a comprendere cosa gli succederà, perché sì, la narrazione crea empatia tra lettore e personaggi e ne spiega le motivazioni più profonde (eviterò di fare spoiler in questa sede).

 

Certo, la disillusione di Crane ha un peso specifico diverso, perché si tratta di un uomo anche più grande d’età e che quindi ha sicuramente raggiunto una strutturazione più complessa rispetto al giovane Jedediah. E lo sappiamo benissimo: il cinismo di base a volte sa essere più rumoroso, anche nel silenzio. Eppure, entrambi hanno i loro motivi per essere come sono, hanno il loro vissuto, i loro problemi (eufemismo!).


Avrei preferito forse un ruolo più attivo anche del Dottor Karp perché mi sembra un personaggio molto interessante dai pochi capitoli a lui dedicati, del resto un uomo di scienza in un mondo che ha preso quel tipo di deriva è indubbiamente un paradosso vivente


Qui arriviamo quindi alla fine, francamente vorrei altre storie ambientate in questo universo, perché ne vorrei sapere di più e spero che l’autore ci pensi. 

Secondo me il mondo descritto ha del potenziale per raccontare altre storie che siano originali e che pure nel loro obiettivo di intrattenimento possano avere un certo impatto.

L'ebook lo trovi qui!

Massimo Junior D'Auria

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